L'attaccamento tra mamma e bambino
Il legame di attaccamento è un particolare tipo di relazione stabile che
si instaura tra un bambino e la madre sulla base di scambi interattivi
reciproci, è un bonding che unisce nello spazio e si protrae nel tempo e
soddisfa le funzioni di sicurezza, di protezione, di sopravvivenza e di
benessere.
La teoria dell’attaccamento rappresenta un quadro di riferimento con cui
pensare allo sviluppo e comprendere l’adattamento dell’individuo.
Il comportamento di attaccamento è definito come ogni forma di
comportamento che tende a ottenere o a mantenere la vicinanza con la
principale figura di accudimento, ovvero la madre, nel momento in cui
c’è una minaccia di separazione o una separazione completa; i segnali
sono: il sorriso, la vocalizzazione, il pianto e, successivamente,
l’avvicinarsi alla madre. La vicinanza fisica o anche solo visiva,
dipende dal tipo di minaccia percepita, e determina l’inibizione del
comportamento.
Le esperienze visive ed uditive non sono necessarie affinché si sviluppi
questo comportamento; anche bambini ciechi o sordi presentano
tali manifestazioni. I cinque sistemi comportamentali che definiscono la
condotta primaria di attaccamento sono: il succhiare, l’aggrapparsi, il
seguire, il piangere, il sorridere.
Il sistema comportamentale di attaccamento è uno dei sistemi che
motivano e regolano il comportamento del bambino; egli esplora
l’ambiente circostante sapendo di avere a disposizione un’ancora di
sicurezza data dalla stabilità della figura materna a cui riavvicinarsi
nel momento di incertezza. I limiti accettabili di distanza dipendono da
molti fattori, quali l’età, la presenza di estranei, il temperamento,
la malattia, che modificano la percezione della figura della madre come
rifugio stabile.
In base a questa funzione di ricerca di sicurezza la madre può essere
definita come una fonte di protezione cui rifugiarsi nelle situazioni di
pericolo. I bambini utilizzano la madre come “base sicura” da cui
partire per esplorare il mondo, equilibrando attaccamento ed
esplorazione; l’equilibrio tra i due sistemi comportamentali non
consiste solo nel mantenimento di un certo grado di vicinanza alla
madre, ma è relativo al bilanciare l’esplorazione in risposta alla
disponibilità dell’adulto, ai segnali con cui risponde al disagio e alla
ricerca di contatto col bambino: in tal senso l’equilibrio tra i due
sistemi è una premessa rilevante per lo sviluppo di un modello
maggiormente bidirezionale.
Quindi il legame o relazione di attaccamento è quell’aspetto specifico
della relazione tra madre e bambino connesso con l’affetto, con il
mantenimento, la regolazione della sicurezza e della protezione.
Si può parlare di relazione di attaccamento quando sono presenti tre
caratteristiche fondamentali:
- la ricerca di vicinanza e prossimità alla figura di attaccamento;
- la ricerca di una base sicura nell’adulto di riferimento;
- la protesta per la separazione.
Il termine attaccamento (dall’inglese attachment
affezionarsi a)
non esaurisce l’intera relazione tra una madre ed il figlio; esso
definisce quella dimensione specifica della relazione affettiva che ha
una funzione di protezione e che si esplica tramite la regolazione della
prossimità, della sicurezza e della fiducia.
Il legame emotivo duraturo che definisce una relazione di attaccamento
ha una base evolutiva, una funzione biologica e una psicologica: i
bambini sono geneticamente portati a stare accanto alle figure di
accudimento per una necessità di sopravvivenza ereditata
filogeneticamente, la sopravvivenza rappresenta la funzione biologica,
mentre la sicurezza rappresenta la funzione psicologica. Tali legami
hanno delle caratteristiche peculiari:
– sono selettivi in quanto focalizzati su specifiche persone;
- richiedono la ricerca di vicinanza fisica;
- offrono sicurezza e benessere;
- producono ansia di separazione nel momento in cui vengono interrotti.
La relazione di attaccamento ha una funzione di controllo della costanza
della vicinanza della figura di attaccamento: se tale situazione è
rispettata, l’attaccamento è in uno stato di quiescenza, mentre se la
situazione è destabilizzata si attiva la reazione di attaccamento che
porta al ripristino delle condizioni ottimali; ad esempio, se la madre è
nelle vicinanze in modo da offrire sicurezza al bambino, egli potrà
dedicarsi ai giochi, se si allontana, il bambino tenterà di ristabilire
la vicinanza con il pianto o con altre strategie relativamente al grado
di sviluppo.
I piccoli dell’uomo conoscono un periodo molto maggiore di dipendenza
dagli adulti rispetto alle altre specie animali, ma mostrano anche
un’elevata capacità di apprendimento. Nel bambino vi è un periodo
sensibile, che interessa il primo anno di vita, durante il quale si
sviluppa il legame di attaccamento nei confronti della madre.
Affinché si possa parlare di legame affettivo, è necessario che tale
legame sia duraturo e non transitorio e che venga stabilito con una
persona specifica; inoltre, il legame affettivo deve essere emotivamente
significativo in modo che il bambino possa provare il desiderio di
contatto e vicinanza; tale desiderio è in relazione alle condizioni del
bambino, ad esempio: la salute, l’età e le circostanze. I legami di
attaccamento condividono queste caratteristiche, ma sono contraddistinti
dalla ricerca di sicurezza e di conforto; la specificità del legame di
attaccamento è proprio la funzione di rassicurazione e di protezione del
bambino nelle situazioni di disagio.
Il legame madre-bambino diventa il prototipo delle successive relazioni
sociali, pertanto lo sviluppo della relazione è di fondamentale
importanza per l’evoluzione del bambino.